lunedì 23 aprile 2012

2012: LA CRISI NON ESISTE PER MOLTI





La crisi non colpisce tutti, e coloro che rimangono immuni (senza saperne il perchè) divengono anche peggiori delle bestie selvagge. Passano accanto o anche "sopra" i diseredati con fare indifferente e infastidito, accusando questi ultimi di non voler lavorare e addirittura di non sapersi godere la loro LIBERTA' dal lavoro e dalla pensione!

La foto e l'intervista sotto sono più eloquenti di qualsiasi parola.. ma chiedetevi se anche voi non stiate diventando come questi insensibili e abominevoli esseri malvagi e senza cuore!





Stà arrivando anche per voi indifferenti il TEMPO in cui dovrete rendere conto di tutto il vostro orgoglioso egoismo disumano!

NON SFUGGIRETE AFFATTO AL VOSTRO GIORNO DEL GIUDIZIO!

IPOCRITI!


mercoledì 4 aprile 2012

CRISI ECONOMICA: ANTIDEPRESSIVI E SUICIDIO/OMICIDIO








PREMESSA

Stiamo vivendo momenti drammatici nel mondo ed i suicidi come gli omicidi sono aumentati  in maniera esponenziale negli ultimi 3 anni nel mondo. Causa della crisi economica oppure dell'uso smodato e sempre più frequente di antidepressivi? Quanti di coloro che si sono suicidati o hanno commesso un omicidio erano sotto l'effetto di sostanze psicotrope? Chi mai ha VERIFICATO tali connessioni con attenzione, professionalità, moralità e soprattutto con verità? Certi di suscitare profonde riflessioni, onestamente consigliamo a chiunque si senta depresso o sotto qualsiasi pressione emotiva di pensaci su 100 volte prima di inginocchiarsi di fronte al "dio dell'illusione" e cercare strade alternative alle sostanze psicotrope sintetiche, cercando anche l'aiuto e la condivisione dei problemi con altri che siano amici od esperti psicologi. In ogni caso potete rivolgervi anche alla nostra associazione per ricevere indicazioni in merito gratuitamente a: fbi.onlus@gmail.com.
Anche per questo motivo vogliamo riproporre un articolo sempre attuale del Dott. Dario Bonacina e pubblicato nel 2007 su Disinformazione.it.
Buona ponderazione.

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Gli antidepressivi più classici sono detti "triciclici". Possono provocare secchezza della bocca, sudorazione, stanchezza, disturbi visivi, tachicardia, palpitazioni, cefalea, sonnolenza, vertigini. A dosi più elevate possono dare tremori e anche crisi convulsive, eccitazione, stati confusionali, allucinazioni, ansia, insonnia e manifestazioni psicotiche.

A questi si aggiungono una serie molteplice di "disturbi” vari, riscontrati con minore frequenza, che possono andare da problemi epatici o intestinali, alla caduta dei capelli, sino all'infarto e all'ictus.

Il 29 dicembre 1987 è stato introdotto sul mercato internazionale e successivamente su quello italiano un nuovo farmaco antidepressivo: la fluoxetina, commercializzato in Italia sotto il nome di Prozac o Fluoxeren.

E’ stato reclamizzato come il farmaco miracoloso del XX Secolo e sono comparsi molti articoli, con una ben orchestrata campagna stampa, che lo propagandavano come “la pillola della felicità". Dopo i primi entusiasmi sono iniziate ad arrivare le segnalazioni degli effetti collaterali: estremamente allarmanti.

Non si tratta infatti della comparsa di eritemi o allergie al prodotto, quanto al fatto che l'assunzione del Prozac indurrebbe a commettere suicidio, in alcuni casi all'omicidio. E’ evidente che la possibilità di commettere suicidio è alta nei pazienti depressi, ma è altrettanto vero che molti depressi restano tali senza mai pensare neanche lontanamente di suicidarsi.

Nel febbraio del 1990 l 'American Journal of Psychiatry usciva con un articolo scientifico dal titolo “Emergence of Intense Suicidal Preoccupation During Fluoxetine Treatmen”; in questo studio si evidenziava che l'assunzione di Prozac può indurre pensieri e tentativi suicidari anche in coloro che precedentemente non avevano tali ideazioni ed intenzioni. Questi pensieri spariscono a distanza di due o tre mesi dalla sospensione della terapia.

L'identico fenomeno veniva descritto dal Journal of the American Accademy of Child and Adolescent Psychiatry, in un articolo intitolato "Emergence of Self Destructive Phenomena in Children and Adolescent During Fluoxetine Treatment" del marzo 199.

La correlazione tra assunzione di Prozac e comparsa di idee suicidarie particolarmente intense e violente, così come descritta negli articoli scientifici citati, in persone che mai prima avevano avuto tali pensieri; la scomparsa di tali ideazioni dopo la sospensione del trattamento con Prozac (in un periodo di due tre mesi dalla sospensione); le affermazioni fatte dagli stessi pazienti in terapia... non lasciano adito a dubbi.

Alcuni pazienti hanno affermato, e cito ancora una volta l'American Journal of Psychiatry: “la fluoxetina (Prozac) mi aveva reso capace di commettere il suicidio con successo", “la fluoxetina è un farmaco mortale".

Da notare che le persone coinvolte nello studio scientifico citato non solo svilupparono idee di suicidio, ma in diversi casi tentarono di commetterlo con modalità tali da cercare di evitare ogni tentativo di salvarli.

Alcuni acquistarono o si procurarono armi da fuoco. Altri si sono dichiarati perseguitati da idee suicidarie così intense e violente che togliersi la vita sembrava essere l'unico modo di farle cessare.

Gli effetti descritti si manifesterebbero in una percentuale di pazienti che assumono Prozac che può variare dal 1,3 al 7,5 %. Se rapportiamo questo numero alla popolazione che fa oggi uso di questo farmaco otteniamo cifre impressionanti.

Negli Usa vi sono dai 6 ai 10 milioni di persone che assumono il Prozac. In Europa e in Italia il loro numero è in costante crescita.Nell'arco di sei ani il Prozac ha accumulato ben 26.623 casi riportati (solo negli USA) di reazioni collaterali e 1.885 casi di tentativo di suicidio, numeri superiori a qualsiasi altro prodotto in commercio da decenni.

A seguito dei tentativi di suicidi e dei suicidi avvenuti negli USA vi sono attualmente 170 cause civili e penali intentate contro l'industria produttrice del Prozac, la Eli Lilly , per i decessi o per i gravi effetti collaterali provocati dalla assunzione di Prozac. Il numero di persone colpite è tale che si sono riuniti in una associazione spontanea di consumatori denominata "Gruppo di supporto dei sopravvissuti del Prozac".

Nel rapporto annuale del 31 dicembre 1992 della Eli Lilly ai propri azionisti (item 3 parte 1), la compagnia farmaceutica afferma che non vi è motivo alcuno di preoccupazione poiché qualsiasi sia il risultato delle azioni penali nei suoi confronti "queste non provocheranno alcun pericolo che possa avere effetto sulla nostra consolidata posizione finanziaria".`

Oltre ai casi di suicidio vi sono anche diversi casi di suicidio-omicidio-strage. Nel settembre del 1988 J. Wesbecker, un tranquillo lavoratore che soffriva di depressione: durante la terapia instaurata con Prozac, dopo essersi impossessato di un'arma ha ucciso otto suoi colleghi di lavoro e ne ha feriti altri dodici, prima di togliersi egli stesso la vita.

Nel corso del 1992 le proteste dei cittadini hanno fatto sì che la FDA (Food and Drug Administration: l'ente governativo americano che controlla i prodotti farmaceutici) accettasse di fare una seduta supplementare e di ascoltare le testimonianze delle vittime del Prozac attraverso un consiglio di revisione composto da una dozzina di esperti.

Nonostante la drammaticità dei casi e le testimonianze raccolte i membri di quella commissione stabilirono che il Prozac era abbastanza sicuro e rinnovarono la sua autorizzazione al commercio.

Una successiva indagine ha permesso di appurare che almeno 8 di quegli esperti sono nel libro paga della Eli Lilly (l'industria che produce il Prozac), e che ricevono centinaia di milioni l'anno a testa, da quell'industria farmaceutica, per i loro "progetti di ricerca".

Grazie alla legge sulla libertà di informazione che vige negli USA, il Comitato dei Cittadini per i Diritti dell'Uomo ha ottenuto recentemente dalla FDA copia integrale dei documenti relativi alla fase di ricerca sperimentale sul Prozac.

Ho potuto avere copia integrale di questa documentazione e studiarla con cura.

Sulla base di questi documenti si evidenzia che:

a) durante la fase sperimentale condotta sul Prozac, le procedure scientifiche sono state ripetutamente violate.
b) le linee guida dei test sperimentali sono state impostate così che ogni e qualsiasi caso di ideazione suicidaria non venisse riportato, così come qualsiasi sintomo di depressione.

c) la Eli Lilly non ha rivelato, sempre durante la fase sperimentale, la comparsa di una serie di episodi di effetti psicotici (52 episodi). In questo modo gli effetti collaterali dovuti a farmaco sono risultati molto inferiori a quanto siano nella realtà.

d) la Eli Lilly ha chiesto e ottenuto che gli sperimentatori non registrassero e segnalassero molti effetti collaterali e che questi venissero ignorati e classificati come sintomi della depressione di cui gli individui sottoposti agli esperimenti soffrivano.

e) lo studio originario della FDA sul Prozac concludeva affermando che tale farmaco non era più efficace del placebo. E’ stata allora introdotta una variazione dei parametri statistici di riferimento e lo studio è stato ricontrollato, utilizzando solo quei soggetti che prendevano anche altri antidepressivi, mostrando così l'efficacia del Prozac.


I responsabili della Eli Lilly dichiarano che questa è una mera campagna denigratoria e che il Prozac o Fluoxetina è un medicinale sicuro. Alcuni anni or sono la Eli Lilly aveva prodotto e venduto il Des, un farmaco che provocava il cancro; nel 1985 non denunciarono la morte di quattro persone che avevano assunto l'Oraflex, un altro loro prodotto farmaceutico.

La Eli Lilly ha prodotto in passato anche il metadone, commercializzato con il nome di Dolophine in onore di Adolf Hitler, l'elisir di eroina contro la tosse (negli anni '30) e ha condotto per anni ricerche per conto della CIA, su come produrre industrialmente grandi quantitativi di LSD.

Sinceramente non sono in alcun modo interessato ai profitti della Eli Lilly, ma vorrei ricordare che altri farmaci sono stati banditi dal mercato per motivi molto meno gravi.





martedì 27 marzo 2012

LA CELIACHIA NON E' UNA MALATTIA; MA IL RISULTATO DI UNA MODIFICAZIONE GENETICA DEL FRUMENTO.



DICIAMOLO PURE AD ALTA VOCE

E’ mai possibile che la diffusione pressoché «epidemica» della cellachia, cioè dell'assoluta intolleranza al glutine che può innescare anche gravi patologie conseguenti, possa essere dovuta ad una modificazione genetica approntata sul frumento? Questa ipotesi non è nuova e su di essa si sono spesso avventati, smentendola con ferocia, i sostenitori delle biotecnologie e dei cibi Ogm. Ma ora, grazie all'intuizione di uno scienziato di esperienza pluridecennale in campo medico, pare possa arricchirsi di ulteriori dettagli, chiarendosi all'opinione pubblica.

Un frumento nanizzato 

Il professor Luciano Pecchiai, storico fondatore dell'Eubiotica in Italia e attuale primario ematologo emerito all'ospedale Buzzi di Milano, ha avanzato una spiegazione di questa possibile correlazione causa-effetto su cui occorrerebbe produrre indagini scientifiche ed epidemiologiche accurate. «E’ ben noto che il frumento del passato era ad alto fusto - spiega Pecchial - cosicchè facilmente allettava, cioè si piegava verso terra all'azione del vento e della pioggia. Per ovviare a questo inconveniente, in questi ultimi decenni il frumento è stato quindi per così dire “nanizzato” attraverso una modificazione genetica».

Appare fondata l'ipotesi che la modifica genetica di questo frumento sia correlata ad una modificazione della sua proteina e in particolare di una frazione di questa, la gliadina, proteina basica dalla quale per digestione peptica-triptica si ottiene una sostanza chiamata frazione III di Frazer, alla quale è dovuta l'enteropatia infiammatoria e quindi il malassorbimento caratteristico della celiachia.

«E’ evidente - ammette lo stesso Pecchiai - la necessità di dimostrare scientificamente una differenza della composizione aminoacidica della gliadina del frumento nanizzato, geneticamente modificato, rispetto al frumento originario. Quando questo fosse dimostrato, sarebbe ovvio eliminare la produzione di questo frumento prima che tutte le future generazioni diventino intolleranti al glutine». E non è da escludere che sia proprio questo uno degli scogli più difficili da superare.

400.000 malati in Italia

La riconversione della produzione, una volta che questa sia entrata a regime e abbia prodotto i risultati economici sperati, diviene impresa assai ardua e incontrerebbe senza dubbio molte resistenze. Di qui la probabile mancanza di interesse ad approfondire una simile ipotesi per trovarne l'eventuale fondamento.

D'altra parte, nessuno ancora ha trovato una spiegazione al fatto che l'incidenza della celiachia è aumentata in maniera esponenziale negli ultimi anni e l'allarme non accenna a rientrare. «Mentre qualche decennio fa l'incidenza della malattia era di 1 caso ogni mille o duemila persone, oggi siamo giunti a dover stimare 1 caso ogni 100 o 150 persone», spiega Adriano Pucci, presidente dell'Associazione Italiana Celiachia. «Siamo dunque nell'ordine, in Italia, di circa 400 mila malati, di cui però soltanto 55 mila hanno ricevuto una diagnosi certa e seguono una dieta che può salvare loro la vita».

In molti sostengono che l'aumento dei casi di celiachia sia una conseguenza del miglioramento delle tecniche diagnostiche, ma la spiegazione non convince, appare eccessivamente semplicistica e riduttiva. Fatto sta che, anziché cercare spiegazioni sulle cause, cosa che permetterebbe di provvedere poi alla loro rimozione, la ricerca oggi percorre direzioni opposte, ipotizzando e sperimentando ulteriori modificazioni genetiche del frumento stesso per «deglutinare», cioè privare del glutine, ciò che ne è provvisto o «immettere» nel frumento caratteristiche proprie di cereali naturalmente privi di glutine.

Il mistero del Creso

A proposito torna alla mente una questione dibattuta qualche anno fa alla quale non è mai stata fornita risposta e che rimane a tutt'oggi un problema apertissimo e attuale: il cosiddetto grano Creso. Nel 1974, all'insaputa dei più, viene iscritto nel Registro varietale del grano duro il Creso. Nove anni dopo, la superficie coltivata a Creso in Italia era passata da pochi ettari a oltre il 20% del totale, con 15 milioni di quintali l'anno per un valore, di allora, di circa 600 miliardi di vecchie lire.

Da una pubblicazione del 1984 si ricavò poi che quel grano era stato «inventato» e sviluppato presso il centro di studi nucleari della Casaccia (1). Nel lavoro, come ricordò nel 2000 anche il fisico Tullio Regge su Le Scienze, si sottolineava l'efficacia della mutagenesi e l'introduzione di nuovo germoplasma e di ibridazioni interspecifiche.

In sostanza, il Creso era il risultato dell'incrocio tra una linea messicana di Cymmit e una linea mutante ottenuta trattando una varietà con raggi X. Per altre varietà in commercio erano stati utilizzati neutroni termici. In che misura, per esempio, il consumo continuativo di questo frumento può avere influenzato l'organismo di chi lo ha ingerito? Non si sa, né pare che alcuno voglia scoprirlo. Lo stesso Regge si limitò ad affermare che comunque «lo hanno mangiato tutti con grande gusto».

E se la celiachia fosse il risultato di decenni di ripetuti e differenti interventi sulle varietà di grano che sta alla base della maggior parte del cibo che mangiamo? Chissà se a qualcuno, prima o poi, verrà voglia di capirlo. 



Claudia Benatti




Note

«Il miglioramento genetico dei frumento duro: bilancio di un ventennio di attività» su L’informatore Agrario, Verona 40, n. 29, 1984, di Bozzini, Mosconi, Rossi, Scarascia-Mugnozza.









Fonte: Disinformazione.it



venerdì 2 marzo 2012

L'INVENZIONE DEL COLESTEROLO ALTO


Tratto dal libro: “Gli inventori delle malattie”



La misurazione dei tassi di colesterolo è un passatempo molto diffuso, che certi medici e certe case farmaceutiche fanno di tutto per incoraggiare, visto che grazie a esso riescono a realizzare profitti miliardari. Ecco che allora l'Associazione federale dei cardiologi tedeschi, la ditta Becel (che produce margarina), il gruppo farmaceutico Pfizer e l'impresa Roche Diagnostics organizzano regolarmente delle «iniziative per la salute», il cui obiettivo è quello di convincere la gente a farsi misurare il tasso di colesterolo nel sangue. Su un opuscolo a disposizione dei clienti nelle farmacie si può leggere quanto segue: «A partire dal trentesimo anno d'età, ognuno di noi dovrebbe conoscere il proprio tasso di colesterolo e farlo controllare ogni due anni». Il principio che si vuole far passare per vero è che una colesterolemia elevata rappresenta «uno dei più frequenti fattori di rischio» per le malattie cardiocircolatorie. La «Neue Apotheken Illustrierte» definisce il colesterolo una «bomba a orologeria per la salute».

Eppure il colesterolo è una componente molto importante del nostro organismo: il cervello ad esempio ne ha bisogno in grande quantità. Esso infatti è costituito di colesterolo per una percentuale che va dal 10 al 20%. La maggior parte delle cellule del nostro corpo possono produrre esse stesse il colesterolo, se esso non è presente nei cibi. Ed è una fortuna, visto che senza questa molecola tanto vituperata le cellule morirebbero. Tuttavia molte persone, non appena sentono la parola colesterolo, temono seriamente di dover morire anzitempo di arresto cardiaco. L'incubo del colesterolo fa andare di traverso a molti l'uovo che consumano durante il pasto o il burro che si spalmano sul pane, o mette in imbarazzo chi sta per mangiarsi una bella salsiccia. Soltanto nel 2001, più di un milione di persone che non si sentivano a posto con la coscienza si sono sottoposte al test della colesterolemia nell'ambito dell'«iniziativa per la salute». Come ci si poteva aspettare, è risultato che per più della metà delle persone esaminate il valore riscontrato era superiore al valore limite, fissato arbitrariamente a 200.

I medici e le case farmaceutiche interessati alla suddetta iniziativa, ne traggono direttamente un grande vantaggio. La Roche Diagnostics produce apparecchiature per la misurazione del tasso di colesterolo. I cardiologi hanno nuovi pazienti che vanno a farsi visitare, e a essi consigliano di non consumare burro, cosa questa che giova alla ditta Becel, produttrice di margarina. La ditta Pfizer poi guadagna miliardi di euro vendendo in tutto il mondo farmaci che riducono la colesterolemia. Poche volte prima di oggi si è mai vista una campagna pubblicitaria che induce la maggioranza della popolazione a pensare di essere malata, organizzata con tanta convinzione e con tanto dispendio di risorse.

Un comitato dell'Associazione americana di cardiologia dice che occorre controllare regolarmente la colesterolemia già nei bambini di cinque anni. Anzi, già prima della nascita del bambino, o nel periodo immediatamente successivo, sarebbe bene che un medico verificasse se per il neonato sussistono rischi di malattie cardiache e se in famiglia c'è qualcuno che ha il vizio del fumo. Gli stessi cardiologi aggiungono che, quando il bambino comincia a essere in grado di consumare cibi solidi, è bene consigliare ai genitori che gli facciano mangiare cibi poveri di colesterolo. E’ anche consigliabile far controllare la pressione sanguigna del bambino a partire dai tre anni di età.

Va detto tuttavia che da test eseguiti a quell'età NON è possibile prevedere quali saranno in futuro le condizioni di salute di coloro che vi sono stati sottoposti. «Lo screening dei bambini, anche di quel 25% di essi nelle cui famiglie si riscontra un'elevata colesterolemia e la presenza di malattie cardiache precoci, è uno spreco di denaro che probabilmente fa più male che bene», osserva il dottor Thomas B. Newman, epidemiologo dell'University of California di San Francisco.



Se si seguissero alla lettera i consigli di certi medici, non si dovrebbe neppure nutrire i neonati con il latte materno: esso infatti è una vera e propria bomba al colesterolo. Ma in realtà sono proprio i bambini allattati al seno quelli che crescono meglio. E la cosa non deve stupire, visto che le cellule nervose e il cervello necessitano, per strutturarsi, della GRANDE quantità di colesterolo presente nel latte materno.

I programmi su larga scala studiati per educare la popolazione mentono quando inducono a credere che le teorie sul colesterolo oggi di moda, siano una realtà ormai acquisita nel campo della medicina. Molti medici nutrono seri dubbi riguardo al fatto che il colesterolo sia davvero il responsabile principale di tanti casi di infarto cardiaco. Già quando in Germania, nel 1990, venne fissato arbitrariamente il valore limite di 200, esperti come il cardiologo Harald Klepzig dell'lstituto tedesco di cardiologia di Francoforte sul Meno hanno dichiarato di non essere d'accordo con quella decisione. Proprio quando la "teoria sul colesterolo" oggi in voga stava acquistando grande credito presso l'opinione pubblica, il dottor Klepzig ha detto: «Saremmo lieti se potessimo disporre anche di un solo studio verificabile da cui risultasse che vite umane possono essere salvate con l'abbassamento del tasso di colesterolo. Invece non abbiamo nessuna difficoltà a trovare dieci studi che dimostrano che un CALO dei lipidi corrisponde a una MORTALITA' molto più elevata».  

E Paul Rosch, presidente dell'American Institute of Stress e docente di medicina al New York Medical College, commenta: «Il lavaggio del cervello che ha subito l'opinione pubblica ha funzionato talmente bene che molte persone credono di essere in salute o di poter vivere più a lungo se hanno il tasso di colesterolo basso. Invece non c'è niente di più falso»

In effetti l'opinione che il colesterolo alto sia causa di gravi inconvenienti per la salute NON si basa su prove, ma soltanto su INDIZI, molti dei quali se sottoposti a verifica si dimostrano infondati. Nel 1953 Ancel Keys, un ricercatore dell'Università del Minnesota, ha pubblicato un lavoro che sarebbe diventato il mito fondante della teoria sul colesterolo. In quel suo studio l'autore ha inserito un diagramma, basato sull'ipotesi che in sei diversi paesi del mondo sia riscontrabile una relazione evidente tra il consumo di grassi e la mortalità dovuta a cardiopatie coronariche. La rivista «Lancet» ha commentato il lavoro con queste parole: «La curva tracciata non lascia dubbi sul fatto che esista un rapporto tra la percentuale di grassi negli alimenti consumati e il rischio di morte a causa di una cardiopatia coronarica».

La curva del diagramma fa sicuramente una certa impressione, tuttavia si basa su un errore non da poco. Nel tracciarla, infatti, Keys ha preso in considerazione soltanto i dati provenienti da sei paesi del mondo, pur avendo a disposizione le cifre relative a 22 paesi. Se si utilizzano tutti i dati disponibili, ecco che il rapporto tra il consumo di grassi e la morte per arresto cardiaco si dimostra inesistente. Se Keys «avesse incluso nella sua ricerca tutti i paesi di cui disponeva i dati, non avrebbe potuto disegnare quella curva sul suo diagramma», dice il medico svedese Uffe Ravnskov. «Ad esempio, negli Stati Uniti la mortalità dovuta a cardiopatie coronariche era tre volte più alta che in Norvegia, anche se in entrambi i paesi il consumo di grassi era all'incirca lo stesso».

I medici come Ravnskov non negano affatto che esista un rapporto tra i grassi nel sangue e le cardiopatie coronariche. Circa lo 0,2% della popolazione soffre di ipercolesterolemia ereditaria: le persone affette da tale malattia hanno troppo pochi recettori di colesterolo integri. Il colesterolo quindi non può essere trasportato dal sangue alle cellule dell'organismo, per cui la colesterolemia aumenta. I valori vanno da 350 a 1000 milligrammi per decilitro. Le persone che soffrono di questo disturbo sono esposte più di altre al pericolo di morire d'infarto cardiaco, perché si ammalano spesso di una grave forma di arteriosclerosi. Non è tuttavia sicuro che questa patologia sia paragonabile alla vera arteriosclerosi. Esami autoptici eseguiti su persone che soffrivano di ipercolesterolemia ereditaria hanno dimostrato che il colesterolo si deposita non solo nei vasi, ma in qualunque altro organo. «Molti organi sono letteralmente impregnati di colesterolo», dice Uffe Ravnskov. Perciò è sbagliato considerare valido il rapporto esistente tra colesterolo e arteriosclerosi per persone che hanno la colesterolemia «normale».  


A volte il medico cerca di convincere un paziente anziano «a rischio» a cambiare le sue abitudini alimentari e a cibarsi di alimenti poveri di colesterolo, ma per la persona anziana questo cambiamento può risultare pericoloso. L’alimentazione di chi è avanti con gli anni è «comunque già pregiudicata da protesi dentarie, stipsi, mancanza d'appetito e intolleranza verso parecchi cibi», avverte il medico americano Bernard Lown, un noto specialista di malattie cardiache che nel 1985 ha ricevuto il premio Nobel per la pace quale membro dell'associazione internazionale Medici per la prevenzione della guerra atomica. Lown ricorda il caso di una sua paziente molto anziana che di colpo era dimagrita e deperita perché voleva abbassare il livello del colesterolo. Lown le disse che se avesse continuato in quel modo avrebbe messo in pericolo la sua salute: «Le ordinai di ignorare i consigli che le erano stati dati da altri medici e di mangiare tutto quello che le piaceva. Nell'arco di sei mesi ritrovò il suo peso di prima e anche l'umore allegro e propositivo che la caratterizzava». In realtà abbiamo bisogno del colesterolo oggi tanto vituperato, dalla nascita fino all'età più avanzata.

LA SAGA DELLE STATINE

La presenza nell’organismo delle cosiddette statine impedisce che si formi in esso l’acido chiamato mevalonico, necessario per la sintesi del colesterolo. In questo caso le cellule dell'organismo debbono procurarsi il colesterolo dai cibi, per cui il tasso di colesterolo nel sangue diminuisce. Questa caratteristica delle statine fa sì che esse siano un prodotto d'importanza capitale per l'industria farmaceutica. Le persone che possono averne bisogno sono moltissime: sono cioè tutti quegli individui il cui tasso di colesterolo è già stato definito troppo alto e che quindi hanno bisogno di cure. Si tratta di persone che, a parte il colesterolo alto, stanno bene di salute e quindi possono vivere tanto a lungo da dover assumere statine tutti i giorni per decenni. In effetti le sostanze che impediscono la formazione del colesterolo si sono dimostrate vere e proprie macchine per far soldi sul mercato dei prodotti farmaceutici, soprattutto perché sono state brevettate e si possono acquistare soltanto a caro prezzo (all'incirca da uno a due euro per ogni dose giornaliera). La Pfizer con la sua statina chiamata 'Lipitor' conta di arrivare a un volume d'affari annuo di dieci miliardi di dollari: già oggi il Lipitor è il prodotto farmaceutico più venduto di tutti i tempi. Il prodotto concorrente, lo Zocor della ditta Merck & Co., arriva alla non meno impressionante cifra di 7,5 miliardi di dollari
Negli Stati Uniti il 5,4% della popolazione adulta assume statine e nel mondo si contano 44 milioni di consumatori.

Fate voi i calcoli... del perchè il mito del colesterolo alto è così preponderante nella nostra bugiarda società moderna.
(…)






domenica 19 febbraio 2012

DONAZIONE DI ORGANI: QUELLO CHE ANCORA NON SAPETE

  NON DONATORI
!! ATTENZIONE !!
SIETE IN PERICOLO


DAL SITO DELL'ASSOCIAZIONE



SITUAZIONE ATTUALE
 
Ormai è palese che è in atto un piano istituzionale per lo sfruttamento della persona in coma, programmaticamente sacrificata agli interessi della sperimentazione in vivo e soprattutto allo sviluppo del BUSINESS della chirurgia sostitutiva degli organi, ultima macabra espressione della cosiddetta scienza ufficiale.
E' lo Stato che diventa  azienda di macellazione e distribuzione di organi, promotore dei trapianti e distributore di profitti.
E' lo Stato che fa leggi ad uso e consumo della sua Azienda: Consiglio Superiore di Sanità, Istituto Superiore di Sanità, Centro Nazionale Trapianti, Centri Regionali e Interregionali di trapianto e di smistamento di organi e tessuti, ASL/USL, Ospedali, Cliniche, Banche di tessuti, ecc.    Un indotto gigantesco con giri multimiliardari.
 
Allo scopo sono state approvate nel '93 la L. 578 che equipara il coma alla morte, nel '94 il D.M. 582 che accorcia i tempi di cosiddetto “accertamento” da 12 a 6 ore e dà al Ministro della Sanità la facoltà di modificare i protocolli per la dichiarazione di morte cerebrale  senza passare dal Parlamento, nel '99 la L. 91 che tratta del silenzio-assenso/organizzazione/promozione dei trapianti/import-export.
 
La L. 91/99, promulgata il 1° Aprile '99, prevede l'emanazione di Decreti attuativi da parte del Ministro, in particolare del Decreto che attiene ai modi e ai tempi della manifestazione di volontà. Tale Decreto ministeriale non è stato emesso, per cui vigono le Disposizioni Transitorie.  In sintesi:  diritto di opposizione della persona o, per chi non si è espresso, diritto di opposizione dei familiari (Non di donazione).
Attualmente il potere sanitario tace le Disposizioni Transitorie e sollecita forme ingannevoli, come il fasullo 'tesserino blu' della ex ministro Bindi e le registrazioni arbitrarie e contro legge presso le ASL, promosse senza le direttive del Decreto.
Dei 28 articoli, 6 sono disposizioni generali per l'attuazione del silenzio-assenso e il condizionamento di massa. Infatti, dopo il Decreto, chi non presenterà un'opposizione all'ASL sarà considerato donatore. La famiglia perderà l'attuale diritto di opposizione. La schedatura dei cittadini in donatori e NON-donatori, pericolosissima, comunque non garantirà i NON-donatori, per cui anche dopo sarà necessario tenere in tasca la propria opposizione all'espianto.
Gli altri 22 articoli servono ad impostare la struttura e le gerarchie del business e la destinazione dei finanziamenti. Da non sottovalutare le nuove figure stipendiate e i cosiddetti “volontari” di associazioni trapiantistiche sguinzagliati nelle scuole, ASL, caserme, carceri... per condizionare all'accettazione della “morte cerebrale” dichiarata sui vivi.
 
Più che mai oggi è necessaria la preventiva opposizione scritta: concretamente la CARTA-VITA / Dichiarazione Autografa da noi diffusa da portare con sé unita alla Carta d'Identità.
Ci vogliono azioni costruttive di autodifesa: iscrivetevi e sosteneteci.

ATTENZIONE 1

Il “tesserino blu” diffuso dall'ex ministro della Sanità Rosi Bindi in abbinata al Referendum del 21.5.2000 è fasullo: è solo pubblicità ingannevole in violazione della legge 91/99.


ATTENZIONE 2

Alcune ASL/USL locali hanno attivato illegali ed abusive registrazioni di “dichiarazioni di volontà”, su promozione del Centro Nazionale Trapianti, senza attendere il Decreto del Ministro previsto dalla L. 91/99 art.5. Ciò è pericolosissimo per gli oppositori e ingannevole per i donatori.

 
ATTENZIONE 3
 
I Ministri della sanità inadempienti, che si sono succeduti dal '99 ad oggi (Bindi, Veronesi, Sirchia, Storace, Turco, Fazio, Balduzzi) hanno permesso la stura ad una serie di mistificazioni mascherate da legalità:
 
1) tesserino blu della Bindi ideato per proteggere gli espiantatori che offre spazio a facili contraffazioni negli ospedali;
2)
moduli presso le Asl, gli ospedali, gli ambulatori di medicina generale, dove si fa firmare al cittadino un prestampato barrando “SI” o “NO” e in calce si autorizza il trattamento dei dati a norma della Legge e del Decreto 08/04/00 che nessuno conosce, al fine di effettuare una schedatura di fatto, senza garanzie, e convogliare quelle crocette al Centro Nazionale Trapianti da cui non si esce più;
3) “qualunque nota” aggiunge il sito del Centro Nazionale Trapianti (CNT): “cognome, data di nascita, dichiarazione di volontà (positiva o negativa), numero di un documento di identità, data e firma, è considerata valida ai fini della dichiarazione”;
4) tesserini delle associazioni dei malati e di quelle pro-espianti/trapianti, da sempre beneficiate di protezione e finanziamenti statali, che non dicono ai loro iscritti dell'automatico inserimento nel database del CNT, punto di non ritorno;
5) tessera on-line dove un “SI” telematico permette a chiunque di donare chiunque a sua insaputa in un sito costruito dalle più note associazioni per il procacciamento degli organi, sotto l'egida del Ministero della Salute e del CNT;
6) tesserino con solo il “SI” proposto da alcuni Centri Regionali Trapianti;
7) tessera sanitaria regionale magnetica che prevede una sezione per la manifestazione di volontà all'espianto/trapianto;
8) tessera comunale di donazione diffusa con la Carta d'Identità agli sportelli delle Anagrafi di alcune città per opera di sindaci incompetenti e irresponsabili in cerca di notorietà;
9) modulo del testamento biologico di Veronesi che include la dichiarazione disinformata sulla donazione di organi e mette il firmatario totalmente in mano ai medici.
 
 

 
LA CRICCA DELLA SANITA'
NON HA ANCORA EMESSO IL DECRETO ATTUATIVO (art. 5)
per la manifestazione di volontà dei cittadini, ma solo turpi inganni mascherati da
legalità
 
 

 
L'EX MINISTRA LIVA TURCO HA EMESSO IL DECRETO 11 APRILE 2008
PER FACILITARE LA DICHIARAZIONE DI MORTE CEREBRALE E PROCACCIARE ORGANI PER TRAPIANTO
Estese indagini strumentali invasive per cercare segni di morte e non quelli di vita
Si è avvalsa della L.578/93 (che ridefinisce la morte) art. 2 c.3 che attribuisce al Ministro della Sanità, la facoltà di modificare i protocolli della morte escludendo il Parlamento
decreto impugnabile per errori di procedura legislativa
non è stato chiesto, fra l'altro, il parere del Consiglio di Stato
 
 



IL PARLAMENTO INGLESE PER BEN DUE VOLTE
HA BOCCIATO IL SILENZIO-ASSENSO ALL'ESPIANTO DI ORGANI
CRESCE LA VERGOGNA DI ESSERE ITALIANI “PEZZI DI RICAMBIO”

 



 
NUOVAMENTE IL 17 NOVEMBRE 2008 UNA TASKFORCE GOVERNATIVA INGLESE
HA RESPINTO LA PROPOSTA DI LEGGE DEL PRIMO MINISTRO GORDON BROWN
CHE VOLEVA INTRODURRE IL CONSENSO PRESUNTO

"...Gordon Brown è a favore del silenzio assenso e del consenso presunto perchè suo figlio è malato di fibrosi cistica e presto o tardi vorrà un polmone da trapiantare..." Daily Mail 18/11/2008
/ Mail Online 12/07/2011
Questa rivelazione ci dimostra che sul conflitto di interessi il dibattito è aperto in Inghilterra, mentre l'Italia continua a nascondere gli interessi personali di molti politici alla “morte cerebrale” per ottenere organi. Il silenzio-assenso in Inghilterra non è passato né nel 2004, né nel 2008.
 



sabato 4 febbraio 2012

martedì 31 gennaio 2012

ACTA 2012 ORDINE E LEGALITA' GLOBALI: INTERNET VIENE PURIFICATA DAI COMPLOTTISTI

(Tratto dal Blog INTERMATRIX)


Nel 2008 già parlammo di ciò che stà accadendo oggi con la libertà di espressione su internet e sembra proprio che la profezia si stia avverando. 

Potete leggere l'articolo >> QUI' <<

Anche questa volta INTERMATRIX Blog ha preconizzato molto tempo prima, suo malgrado, situazioni e realtà che si vanno via via definendo sempre più concrete, alla faccia dei 4 scannagatti che deridevano e sbeffeggiavano in quei giorni. Vorrei proprio vederli, sia oggi che domani soprattutto, di fronte a quello che dovranno subire contro la loro volontà mentre conservano ancora quel ghigno sulle labbra; e osservare come si trasforma in smorfia di terrore sulle loro facce.

Ormai la cosiddetta libertà su internet è destinata ad essere cooptata da un SixTema FINALE che la sottoporrà ad una radicale e incontrovertibile trasformazione. Traducendola in un "concetto" dove la vera libertà sarà questa:

«LA LIBERTA' E' IL DIRITTO DI FARE  
SOLO QUELLO CHE LA LEGGE PERMETTE»

Questo è quello che si tende a fare con il nuovo protocollo dell'Unione Europea chiamato ACTA! Cercate su internet, e troverete tutto quello che serve sapere su questa nuova Legge che dovrà essere approvata entro l'estate prossima senza che i cittadini ne sappiano niente.

E ora guardate questo video che vi spiegherà molto bene cosa stanno preparando:




Anche questa volta posso affermare serenamente agli ipocriti che non hanno voluto ascoltare gli AVVERTIMENTI denunciati tramite questo sito che possono godersi pienamente, tutto quello che accadrà a seguito della loro ignorante ipocrisia e indifferenza, subendone direttamente le conseguenze. E non pensino di scampare o essere privilegiati perchè non sfuggiranno affatto.

Questo comunque sarà quanto accadrà:

A seguito dei movimenti dal basso delle masse dovuti al malcontento creato proprio da "LORO" (anche attraverso internet usato come in questo momento) sarà offerta al mondo, dopo molti problemi e sacrifici umani, la possibilità di pace mondiale, sicurezza e libertà, MA ... solamente ad UNA CONDIZIONE, e cioè che il mondo aderisca strettamente alle NUOVE LEGGI GLOBALI. Inoltre sarà chiaramente fatto comprendere a tutti, che la libertà non consiste nella dissolutezza, "né nel diritto di fare ciò che si vuole".   

Sarà mostrato che né la posizione, né il potere, daranno ad un qualsiasi uomo il diritto di propagandare principi pericolosi per l'ordine e la sicurezza globali, come ad esempio la libertà di religione, l'uguaglianza, o idee simili. Verrà anche chiarito, che la libertà individuale concessa non darà il diritto a chicchessia di eccitarsi o di fomentare altri facendo dei discorsi ridicoli alle masse isteriche. 

Verrà insegnato al mondo che la vera libertà consisterà unicamente nell'inviolabilità della persona, di domicilio e di proprietà, MA SOLAMENTE PER CHI UBBIDIRA' PIENAMENTE E PERFETTAMENTE A TUTTE LE NUOVE LEGGI SULLA VITA SOCIALE ED ECONOMICA CHE SARANNO PROMULGATE. Sarà insegnato che la posizione sociale di un uomo sarà in relazione al concetto che egli ha dei diritti altrui, e che la sua dignità personale deve vietargli fantasticherie circa sé stesso.


Buona visione.






giovedì 12 gennaio 2012

RIDATECI I NOSTRI FIGLI




POTREBBE SUCCEDERE ANCHE A TE



Un genitore di fronte a psicologi, psichiatri e assistenti sociali, può ritrovarsi accusato di colpe mai commesse, sulla base di opinioni soggettive proclamate come parere "medico" o "scientifico". Nella gran parte dei casi il motivo è "incapacità e metodi educativi non idonei" o "impossibilità di seguire i figli".

Il Tribunale dei minori di Bologna è tristemente noto
per le decine e decine di casi segnalati. Oltre al caso eclatante di Anna Giulia, ricordiamo anche quello della Signora Dellapina di Parma, di nonna Loretta di Ravenna, del Sig. Bondavalli di Scandiano, ecc. ecc. E i casi riferiti dai quotidiani sono solo la punta dell'iceberg.

Un giornale locale ha anche riferito di una "guerra fra toghe" che ha spaccato il tribunale. Secondo due giudici, poi trasferiti (guarda caso) e di cui uno poi reintegrato dalla Corte di Cassazione, nel tribunale di Bologna è in uso una prassi molto nociva, per cui i giudici, nei casi di famiglie con problemi, prendono provvedimenti provvisori (non appellabili) con cui limitano la potestà dei legittimi genitori, dando poi una delega in bianco ai servizi sociali per controllare la situazione.

Ma c'è di più, il Presidente del Tribunale dei Minori è citato in un'interrogazione parlamentare per aver "utilizzato strumenti e risorse pubbliche per soddisfare esigenze proprie del suo ruolo di Giudice a San Marino" e secondo un giornale online è tra i giudici indagati dalla Guardia di Finanza.

Chiediamo pertanto un'ispezione ministeriale sul Tribunale dei Minori di Bologna
per rivedere possibili procedure errate ed estirpare il marcio (dove fosse presente) che offusca quella magistratura onesta e professionale in cui vogliamo continuare a credere. E soprattutto devono finire queste ingiustizie che fanno soffrire migliaia di bambini che non possono più abbracciare e baciare i loro papà e le loro mamme.

ORA BASTA! RIDATECI I NOSTRI FIGLI!!


Per informazioni: www.crescosacasa.com - info@crescoacasa.com