giovedì 12 gennaio 2012

RIDATECI I NOSTRI FIGLI




POTREBBE SUCCEDERE ANCHE A TE



Un genitore di fronte a psicologi, psichiatri e assistenti sociali, può ritrovarsi accusato di colpe mai commesse, sulla base di opinioni soggettive proclamate come parere "medico" o "scientifico". Nella gran parte dei casi il motivo è "incapacità e metodi educativi non idonei" o "impossibilità di seguire i figli".

Il Tribunale dei minori di Bologna è tristemente noto
per le decine e decine di casi segnalati. Oltre al caso eclatante di Anna Giulia, ricordiamo anche quello della Signora Dellapina di Parma, di nonna Loretta di Ravenna, del Sig. Bondavalli di Scandiano, ecc. ecc. E i casi riferiti dai quotidiani sono solo la punta dell'iceberg.

Un giornale locale ha anche riferito di una "guerra fra toghe" che ha spaccato il tribunale. Secondo due giudici, poi trasferiti (guarda caso) e di cui uno poi reintegrato dalla Corte di Cassazione, nel tribunale di Bologna è in uso una prassi molto nociva, per cui i giudici, nei casi di famiglie con problemi, prendono provvedimenti provvisori (non appellabili) con cui limitano la potestà dei legittimi genitori, dando poi una delega in bianco ai servizi sociali per controllare la situazione.

Ma c'è di più, il Presidente del Tribunale dei Minori è citato in un'interrogazione parlamentare per aver "utilizzato strumenti e risorse pubbliche per soddisfare esigenze proprie del suo ruolo di Giudice a San Marino" e secondo un giornale online è tra i giudici indagati dalla Guardia di Finanza.

Chiediamo pertanto un'ispezione ministeriale sul Tribunale dei Minori di Bologna
per rivedere possibili procedure errate ed estirpare il marcio (dove fosse presente) che offusca quella magistratura onesta e professionale in cui vogliamo continuare a credere. E soprattutto devono finire queste ingiustizie che fanno soffrire migliaia di bambini che non possono più abbracciare e baciare i loro papà e le loro mamme.

ORA BASTA! RIDATECI I NOSTRI FIGLI!!


Per informazioni: www.crescosacasa.com - info@crescoacasa.com