La crisi economica impatta sempre di più sulle famiglie lombarde. Lo
confermano i dati del Bilancio sociale dell'Associazione Banco
Alimentare della Lombardia “Danilo Fossati” Onlus, presentato a Milano.
La fotografia offerta dai dati del Banco Alimentare lombardo lascia
sconcertati: a partire da una situazione nazionale che vede oltre 6
milioni di persone in condizioni di povertà assoluta, la Lombardia, tra
le regioni che vantano tradizionalmente maggiori indici di benessere,
manifesta difficoltà crescenti nel contenimento delle nuove povertà.
Su due milioni di poveri nel Nord Italia, circa 700mila sono in Lombardia (+ 7%): il Banco Alimentare della Lombardia riesce ad assistere 236mila persone.
«Quello del Banco Alimentare è un contributo di enorme importanza al
nostro Welfare locale – dichiara Antonio Saggese, Consigliere Regione
Lombardia che è anche vice presidente della associazione Papà' Separati
Lombardia – ed è un esempio lampante di come la partnership fra pubblico
e privato possa funzionare per la presa in carico delle emergenze
sociali della nostra Regione, tra le quali non vanno dimenticate quelle
derivanti dalla disgregazione della famiglia sempre più esposta alla
perdita dei suoi valori di riferimento».
Il compito delle strutture caritative che vengono supportate dal
Banco Alimentare della Lombardia sta diventando infatti sempre più
gravoso e impegnativo. Negli ultimi 4 anni il numero degli utenti medi
assistiti per ente è cresciuto del 50%: Il 13 % sono bambini sotto i 5
anni, il 10% sono persone di oltre i 65 anni.
La sola città di Milano rappresenta circa il 23% degli assistiti
nella nostra regione a cui il Banco Alimentare della Lombardia ha
distribuito oltre 3.000 tonnellate di cibo per un controvalore economico
superiore a 9 milioni di euro.
«Grazie al Banco Alimentare della Lombardia- dichiara Pierfrancesco
Majorino, Assessore alle Politiche Sociali e Cultura della Salute -
Comune di Milano - riusciamo a soddisfare i bisogni di una parte
rilevante dei poveri della nostra città». «La povertà urbana – continua
Majorino - ha caratteristiche molto particolari e vede l'esplosione di
nuove sacche di marginalità: la classe media è impegnata a fronteggiare
una crisi economica senza precedenti in un contesto sociale in profonda
evoluzione con il cambiamento dei paradigmi della famiglia tradizionale e
dei meccanismi dell'occupazione».
La realtà che il Banco Alimentare insieme alle strutture caritative
incontra tutti i giorni in Lombardia, riflette pienamente il nuovo volto
della povertà che emerge dagli ultimi dati Istat in Italia. Usando come
spartiacque il “prima e dopo la crisi economica” l'Istat sostiene che
se nel 2007 la povertà riguardava il 4% delle persone oggi raggiunge il
10% di esse.
Una situazione che non riguarda più soltanto gli emarginati e gli anziani, ma anche i giovani; non soltanto i disoccupati ma anche gli occupati che con la loro famiglia non riescono a tirare la fine del mese.
Una situazione che non riguarda più soltanto gli emarginati e gli anziani, ma anche i giovani; non soltanto i disoccupati ma anche gli occupati che con la loro famiglia non riescono a tirare la fine del mese.